venerdì 16 luglio 2010

Escobar: la vera censura è il taglio dei fondi per i teatri

In merito alle censure orchestrate da Maerna, pseudoassessore alla cultura della Provincia di Milano.
Nel titolo di questo post è linkato il servizio del Corriere dove si parla della cosa.


Sinceramente... boh? Ma mi chiedo... di che cazzo stiamo parlando?
Indignarsi?
Ci si doveva indignare dieci anni fa.
Ed invece siamo stati in silenzio.
Abbiamo cercato di sopravvivere, ci siamo illusi che, mediando, fosse possibile conservarsi un angoletto, una zolla, un pezzetto di terra che invece è diventato un minuscolo e fetido pezzetto di merda.
Ci siamo fidati, ci abbiamo creduto.
Ragazzuoli... come possiamo fidarci del Lupo?
È come la storia della rana e dello scorpione.
È nella loro natura essere delle merde. Come ci si può fidare?
E quando i Paladini della Cultura saranno ormai andati nella Terra di Latte e Miele, noi che cazzo avremo in mano?
Il nostro, forse. E ormai moscio ed inservibile, perchè saremo dei vecchi che non hanno mai vissuto.
Cristo, non è solo nel nostro Orto.
È la morte ovunque.
Assumersi le responsabilità, questo è il compito.
Ora, adesso, non domani.
Siamo artisti? Ci teniamo ad essere artisti?
Allora diamo voce a chi non ha voce. Diamo voce a ciò che ancora non ha una voce.
È finita l'era del Sogno Anni 80.
Non è la realizzazione personale ciò che ci tocca.
Ci toccano grossi bei cazzi da pelare.
Ci tocca rimboccarci le maniche.
Ci tocca meritarci di essere censurati.
Ci tocca regalare ai posteri un mondo senza censura.
E sono convinto che sia tardi per indignarsi.
È ora di mostrare i denti.
È ora di tirare calci in culo.


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