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giovedì 29 maggio 2008

La nostra prima recensione (vera)!!

Cioè... niente di entusiasmante... due stellette su... quante? Boh... sono arrivato a vederne tre e mezza... forse preferivo una stroncatura piena... le mezze misure mi sanno sempre un po' di tiepidume e se c'è una cosa che sicuramente non vogliamo essere è tiepidumi.
Comunque grazie Chiara Zazzetta per la sua analisi ampiamente strutturata.
Solo una precisazione... il testo è del 1720, non del 1972.
Ma presumo che sia solo un errore di battitura. ;-P





"Rivoluzionario o retrogrado? Icona dell’età d’oro dell’illuminismo o primo avversario del classicismo? Marivaux, (pseudonimo di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux, nato a Parigi nel 1688 e morto nel 1763) è autore di poemi burleschi, cronache giornalistiche, romanzi parodistici, opere teatrali e testi moralistici. Padroni e servitori, nobili e contadini popolano il suo teatro, animato da storie di innamorati corrisposti e abbandonati, di innocenti e di cinici, di ingenui e di furbi. Marivaux scruta nelle pieghe del cuore con quella profondità e quel dettaglio definiti in seguito “marivaudage”, proprio in suo onore. L’amore, che porta con sè pericoli e gioie, illusioni e meraviglie, è il protagonista principale delle sue opere teatrali, in cui emergono domande legate ai temi della seduzione, del desiderio, del piacere e della passione. “Arlecchino educato dall’amore”, è la sua prima commedia, scritta nel 1972 per la Comédie Italienne. Vi si narra di come un sempliciotto vede il suo spirito aprirsi grazie all’amore. La Fata, promessa sposa del Mago Merlino, rapisce e porta nel suo castello Arlecchino, invaghita dalla sua incredibile bellezza. Ma questi, indifferente ai suoi sentimenti e assolutamente refrattario ai suoi tentativi di educarlo ed ingentilirlo, s’innamora perdutamente, ricambiato, di una pastorella incontrata per caso nel bosco. Ed ecco che l’amore compie il miracolo: come risvegliato da un lungo sonno, Arlecchino diventa improvvisamente cortese, intelligente, sensibile. Accecata dalla gelosia ed aiutata dal servitore Trivellino, la Fata tenta di dividere la coppia di amanti utilizzando i suoi poteri magici. Ma Trivellino, per fedeltà nei confronti del Mago Merlino, tradisce la Fata ed aiuta i due giovani a rimanere uniti. Scoperta dell’amore, manifestazioni plateali della gelosia, della passione, della fedeltà, del malinteso, della manipolazione e del tradimento ... Ci sono in quest’opera l’incoscienza e l’ingenuità insolente della giovinezza, l’ambizione degli ideali e la brutalità del disincanto. Arlecchino e Silvia (la pastorella) sono ancora personaggi attuali: come giovani che stanno entrando nell’età adulta, essi lottano insieme contro il mondo, ma presto ne comprendono i pericoli e le regole, create da quel potere che la Fata rappresenta.
Manifesto malinconico e gioioso della fine dell’adolescenza, la commedia è stata messa in scena da un gruppo teatrale giovane e di giovani, la Compagnia delle Furie, creata nel 2007 da un gruppo di ex-allievi della Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”. La sua interpretazione in chiave moderna dell’opera, con contaminazioni dark, pop e fumettistiche lascia spazio a qualche perplessità, specie per i toni recitativi talvolta eccessivi nella loro intenzione farsesca. Apprezzabili comunque il ritmo recitativo e quello scenografico, come pure l’utilizzo di originali effetti speciali, sonori e luminosi.

(Chiara Zazzetta)"

lunedì 12 maggio 2008

La nostra seconda recensione!!

Jetturi insiste e rialza il tiro!
Ad una sensata protesta ai suoi insulti replica così:

caro wilsonjoliet, per fare il mestiere dell'attore bisogna essere capaci, voi mi sembrate degli improvvisati. forse non trovavate lavoro e allora ve lo siete inventato col modello all'italiana, alla cazzo di cane.
questo è quello che penso rispetto a quello che ho visto, se potessi vedere lo spettacolo sicuramente mi alzerei, se sono come le prove (dubito che cambi la situazione).
poi questo nomignolo che mi hai dato (Mr. Sfighez) è veramente brutto.


Beh... al di là della genialità di comprendere che un nomignolo inventato per descrivere la sua condizione di anellide deve per forza di cose essere brutto... al di là di considerazioni sul modello italiano fatte da uno che pare avere imparato ad intavolare conversazioni ai corsi organizzati da Gasparri... al di là del fatto che è sacrosanto e legittimo che a uno una cosa possa non piacere... ma come cazzo fai a parlare di sprovveduti quando vedi Davide Palla rompere i coglioni all'umanità sviscerando punto per punto il monologo più di servizio dell'universo? A me sembra una dimostrazione di professionalità pure eccessiva...
Secondo me a Jetturi gli stiamo proprio sul cazzo.
Quindi vuol dire che le cose cominciano a funzionare se cominci contemporaneamente a stare sui coglioni a qualcuno.
Quindi grazie Jetturi.
Se avessi una tua foto la sbiancherei, ci appiccicherei una bella benda nera per poi metterti alla testa dei supporters!
Sì! Anche prima del Berluska!!

Namaskar!
^.^

La nostra prima recensione!!

Pubblicata da jetturi a commento del backstage di Arlecchino su YouTube:

"che cagata...perché non andate a fare i braccianti!!!"

Voglio dire... TRE punti esclamativi!!! Mica cazzi...
L'importante è suscitare forti emozioni.
Grazie Jetturi! Con te inauguriamo una nuova sezione del Blog.
Namaskar Jetturi!
(^.^)