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venerdì 8 ottobre 2010

Stop al qualunquismo, al populismo ed altre forme di barbarie.

La cosa più difficile a questo mondo?
riuscire a tacere. Riuscire a stare zitti, a non lasciarsi trasportare dal fiume di parole vuote che tanto ci aiutano a distogliere lo sguardo dalle nostre miserie.
Perché è riposante dire io sono questo, io sono quello, io penso, tu dici, tu sei, ora ti spiego e blah blah blah.
Mi riesce difficile tacere, sento il disperato bisogno di dire la mia,di dar fiato alle mie stronzate, alimentato dalle stronzate in cui navigo ogni giorno.
Devo allenare la mia arte del silenzio.
Se voglio davvero riuscire a sentirmi umano devo imparare a respirare.
E forse per prima cosa devo imparare a turarmi le orecchie.
Motivo per cui da oggi inizio un processo di disintossicazione mediatica.

sabato 24 ottobre 2009

Addictions - spettacolo di danza in forma di concerto

Dal 26 al 31 ottobre...

al CRT - Teatro dell'arte...

ore 21:30...


il collettivo CleanCorner presenta:

ADDICTIONS

Spettacolo di Danza in Forma di Concerto


Una produzione CRT Ente Promozione Danza




Un progetto di: Annamaria Ajmone, Marcello Gori, Ilaria Tanini, Fulvio Vanacore
Coreografie: Annamaria Ajmone e Ilaria Tanini
Drammaturgia e musiche originali: Marcello Gori
Regia: Fulvio Vanacore










^.^




"Da qualsiasi parte la si guardi, la nostra società è senza dubbio la più grande produttrice di dipendenze della storia.
Certo, anche gli elefanti amano i frutti fermentati per l'ebbrezza che donano, ma noi umani,
tra cellulari, computer, tv, medicinali, sesso, droga e cioccolata, sull'argomento non abbiamo rivali.




Dalla serie tv di culto alla cocaina, il ventaglio di opportunità che la nostra specie si è procurato è ormai di un'ampiezza imbarazzante.
E le dipendenze, a volte sotto le spoglie più innocue di semplici abitudini, sono entrate nelle nostre vite, e le hanno cambiate.
Il nostro progetto è quello di scegliere alcune dipendenze che riteniamo emblematiche (come quella da videogiochi, che abbiamo visto nascere negli anni '80, o quella da cocaina, che vediamo continuare a crescere tra i nostri coetanei e non solo) e di cercare di attraversarle con i linguaggi della danza e della musica, nel tentativo di capire se c'è un filo che lega intimamente le dipendenze più innocue a quelle più allarmanti, quelle più diffuse a quelle più inconsuete, e così via.
Il motore di questa ricerca, al di qua naturalmente di ogni forma di giudizio, è il tentativo di affrontare con ironia un argomento estremamente delicato e le questioni che da esso si sviluppano: quale spinta dà origine alla dipendenza? In forza di quali meccanismi essa si installa? Come modifica il corpo e l'animo di chi ne è vittima? Come si riflettono queste modificazioni nella relazione della vittima con i suoi simili?



E, infine, esiste un rapporto tra la proliferazione di dipendenze di tipo tecnologico e il diffuso inaridimento dei rapporti sociali, e la conseguente ripresa dei fenomeni diintolleranza?

Per quanto riguarda la musica, il tentativo sarà quello di contaminare la forma canzone con un approccio decisamente elettronico. Nel materiale sonoro confluiranno inoltre voci e suoni campionati dai media, considerati nel loro complesso come i veri e propri sovrani incontrastati delle dipendenze contemporanee.
Sono previste infine le rivisitazioni di alcuni classici della canzone italiana, e un sottile quanto doveroso omaggio alle sonorità tipiche degli anni '80."




domenica 25 maggio 2008

Le Corna Di Don Quisquilia

Noi si alza i tacchi dalle Colonne.
Gioie e dolori. Un po' dispiace e un po' no.
Diversi motivi che ora non è sensato spiegare.
Siamo comunque contenti, è andata bene, per essere degli sconosciuti abbiamo avuto anche un discreto successo.
Adesso tocca a Francesca Cavallo con "Le Corna Di Don Quisquilia", spettacolo bellissimo in cui abbiamo creduto al punto di insistere perché fosse inserito nel cartellone del teatro.

Qui di seguito le informazioni:



LE CORNA DI DON QUISQUILIA
in scena da mercoledì 28 a sabato 31 maggio - ore 21.00

Tratto da "Los cuernos de don Friolera" di Ramòn del Valle-Inclàn, forse il più grande drammaturgo spagnolo del XX secolo, pressochè sconosciuto perché sottoposto a censura in Spagna fino agli anni Ottanta.

Un biglietto anonimo, una moglie svergognata e grotteschi tutori della morale: "Le corna di don Quisquilia" tratta di un ufficiale della Guardia di Finanza alle prese con un codice d'onore assurdo ma in grado di condizionarefatalmente le sue scelte.
Una tragicommedia che delinea il destino triste di un eroe maldestro.
Una vicenda grottesca in cui la strada della vendetta conduce dritta a un traguardo assurdo e ineluttabile.

Uno spettacolo semplice e coraggioso, che racconta una storia di tradimento e vendetta in uno stile grottesco e allucinato.
I personaggi agiscono sulla scena con la stessa inconsapevole necessità dei burattini, come se fossero stati creati apposta per condiscendere alla morbosa curiosità del loggione.
Tre attori per dieci personaggi. Una tragicommedia con momenti di assurda comicità e con squarci di umanità inquietante.