sabato 19 maggio 2012

Verso il Nuovo


Letto articolo del Corriere.
Si può discutere quanto si vuole sull'affidabilità della stampa ma finché la confusione regna forse converrebbe, come suggeriva saggiamente qualcuno ieri, rispondere semplicemente "Ora non ci è possibile. Scusate".

La voce grossa può essere fatta dall'alto di una chiarezza d'intenti, di un disegno politico chiaro, che al momento per forza di cose manca.

La forza anzi sta proprio in questa confusione, che non può e non deve essere ingabbiata in semplificazioni da slogan o in una scontata e stancante retorica.

Veniamo da 20 anni di "linguaggio in erezione", ora è tempo di ascoltare ed organizzare le idee.

Ed è questo che spero sia il segno distintivo dei prossimi giorni.

Spero che si apra finalmente un ascolto vero.

Spero che finiscano i tristissimi teatrini dei discorsi sull'orizzontalità fatti dal palchetto d'onore in assemblea.

Spero scompaiano i pretendenti al ruolo di burattinai, i no fatti con la testa quando qualcuno dice qualcosa che al direttivo non piace.

Spero che chi ha acceso la scintilla, al quale va riconosciuto il gigantesco merito d'aver fatto quello che ancora nessuno aveva avuto il coraggio di fare, compia finalmente una scelta decisa.
Che si faccia finalmente avanti dettando una linea politica seria, consapevole e chiara, permettendo a chi a voglia di partecipare di decidere se aderire o meno ad un progetto vero, oppure che si facciano davvero da parte, che ritornino sparsi nel cerchio, voci distinte tra le voci, godendo della consapevolezza di avere innescato un meccanismo che altri, più giovani e entusiasti, ora porteranno avanti.

Perché se si vuole dare vita al Nuovo si deve avere il coraggio di lasciare che a farlo siano i Nuovi.

Non replichiamo la politica del Viagra, per l'amor di Dio.

Vorrei invecchiare nel futuro, non in un eterno ritorno del presente.

E detto questo... forza! Che oggi si riprende da dove si era lasciato!

:-)