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sabato 24 ottobre 2009

Addictions - spettacolo di danza in forma di concerto

Dal 26 al 31 ottobre...

al CRT - Teatro dell'arte...

ore 21:30...


il collettivo CleanCorner presenta:

ADDICTIONS

Spettacolo di Danza in Forma di Concerto


Una produzione CRT Ente Promozione Danza




Un progetto di: Annamaria Ajmone, Marcello Gori, Ilaria Tanini, Fulvio Vanacore
Coreografie: Annamaria Ajmone e Ilaria Tanini
Drammaturgia e musiche originali: Marcello Gori
Regia: Fulvio Vanacore










^.^




"Da qualsiasi parte la si guardi, la nostra società è senza dubbio la più grande produttrice di dipendenze della storia.
Certo, anche gli elefanti amano i frutti fermentati per l'ebbrezza che donano, ma noi umani,
tra cellulari, computer, tv, medicinali, sesso, droga e cioccolata, sull'argomento non abbiamo rivali.




Dalla serie tv di culto alla cocaina, il ventaglio di opportunità che la nostra specie si è procurato è ormai di un'ampiezza imbarazzante.
E le dipendenze, a volte sotto le spoglie più innocue di semplici abitudini, sono entrate nelle nostre vite, e le hanno cambiate.
Il nostro progetto è quello di scegliere alcune dipendenze che riteniamo emblematiche (come quella da videogiochi, che abbiamo visto nascere negli anni '80, o quella da cocaina, che vediamo continuare a crescere tra i nostri coetanei e non solo) e di cercare di attraversarle con i linguaggi della danza e della musica, nel tentativo di capire se c'è un filo che lega intimamente le dipendenze più innocue a quelle più allarmanti, quelle più diffuse a quelle più inconsuete, e così via.
Il motore di questa ricerca, al di qua naturalmente di ogni forma di giudizio, è il tentativo di affrontare con ironia un argomento estremamente delicato e le questioni che da esso si sviluppano: quale spinta dà origine alla dipendenza? In forza di quali meccanismi essa si installa? Come modifica il corpo e l'animo di chi ne è vittima? Come si riflettono queste modificazioni nella relazione della vittima con i suoi simili?



E, infine, esiste un rapporto tra la proliferazione di dipendenze di tipo tecnologico e il diffuso inaridimento dei rapporti sociali, e la conseguente ripresa dei fenomeni diintolleranza?

Per quanto riguarda la musica, il tentativo sarà quello di contaminare la forma canzone con un approccio decisamente elettronico. Nel materiale sonoro confluiranno inoltre voci e suoni campionati dai media, considerati nel loro complesso come i veri e propri sovrani incontrastati delle dipendenze contemporanee.
Sono previste infine le rivisitazioni di alcuni classici della canzone italiana, e un sottile quanto doveroso omaggio alle sonorità tipiche degli anni '80."




sabato 17 ottobre 2009

Il Natale nel cuore di Z-Man

Questo post può sembrare una recensione di un disco rivolta ai Dylanmaniaci. È lungo e forse noioso. Me se vi interessa entrare nel neurodelirio in cui nasce il nostro Caligari armatevi di pazienza ed arrivate fino in fondo.
Vi prometto che i prossimi saranno più brevi.

(^.^) LaFuriaFulvio



Pochi giorni fa è uscito il nuovo album di Bob Dylan, Christmas In The Heart, una raccolta di canzoni natalizie della tradizione americana.
Disco che, da dylaniano duro e puro, sono corso a comprare nel giro di 48 ore dalla sua esposizione sugli scaffali.
Del disco ne sapevo poco, avevo letto che era un'operazione di beneficenza o qualcosa del genere, non sono stato a pormi molte domande, ho imparato che con Bob farsi domande sulle sue scelte discografiche non serve a nulla, tanto appena sei riuscito ad inquadrarlo in uno schema lui ti frega e diventa un predicatore pentecostale o vince un oscar.

Anzi, questo è esattamente il motivo per cui lo adoro e perché ne ho fatto un mio eroe.
Per cui ci ho riso un po' su e poi da diligente adepto del culto ho cacciato i miei 17 euri
con tempismo matematico.

Il disco...
Lo ascolti e si rivela dal primo pezzo per quello che dichiara di essere, cioè un disco di Bob Dylan che, con la sua attuale band, esegue diligentemente delle canzoni di Natale americane.


E la cosa potrebbe chiudersi qui se non fosse per due interessanti paticolari:
1. un disco natalizio che esce il 16 ottobre
2. il disco è di Bob Dylan (magari non lo avete capito...) cioè quel signore anziano che un po' di anni fa scrisse Blowing in the wind, The times they are a-changin', A hard rain's a gonna fall e altre canzoncine che cominciarono a far nascere l'opinione che la musica potesse cambiare il mondo.
Molto probabilmente per un po' ne fu convinto lo stesso Dylan.
Ecco. Chiaro no?
No. Forse no.

Allora...

Bob Dylan (e dagli...) quello che nel 64 convinceva l'occidente che un altro mondo era di li a venire, nel frattempo ne ha passate tante: ha avuto alti e bassi creativi, si è sposato, ha avuto figli, è diventato cattolico, ha girato un paio di film assurdi ed inguardabili, ha vinto premi, è stato stroncato dalla critica, ha stretto la mano al papa e nel mentre non ha mai smesso di cantare.
Ma il mondo non sembra essere cambiato di molto.

Tanto orrore si aggira ancora tra gli uomini.

E la pioggia che doveva cadere? E i tempi che dovevano cambiare?

Che cazzo di fine hanno fatto Bob?
Chi se ne frega di sentirti cantare del tuo matrimonio fallito?
Chi se ne fotte che hai trovato Gesù?
Ridacci indietro i soldi! Noi vogliamo speranze, non canzoncine!
Giuda!

Però, a ben guardare...

Negli ultimi anni Bob è tornato a mietere successi, pubblico e critica acclamano l'attempato folk-singer che si è rinnovato riscoprendo la tradizione, mischiando Blues, Country, Folk, Rock, Boogie con la sua voce sempre più roca.
Urrà! Bob è tornato! Certo... non infiamma più gli animi come una volta, anzi, sembra portare avanti una filosofia di vita fatta di caminetto e ricordi, ricordi di un tempo andato e che forse non è mai esistito, un tempo di armonia e sentimenti puri, di malinconie, anche di rabbia ma anche di giustizia ed equilibri.
Bob ha deciso di portare i suoi fedeli ascoltatori verso il mondo della sua infanzia passata ad incantarsi davanti alla radio.
Ha capito che i tempi non cambieranno mai se non cambiamo noi.
E che noi non cambieremo mai se continueremo a vivere nella paura e nell'egoismo.
Se McCarthy ha capito che il mondo di oggi sta perdendo la sua umanità, Dylan sta provando a fermare il morbo nel suo piccolo, invitandoci tutti alla calma, cullandoci con la musica che da bambino gli diede la voglia di reinventarsi poeta.
Lo fa attraverso i microfoni della trasmissione Theme Time Radio Hour, dove per un'ora ci porta a spasso nella musica che ama, e lo fa attraverso i propri album, che di quella musica sono figli legittimi.
Mi sforzo di tagliare corto (capacità che in questo periodo mi è veramente sconosciuta):
un disco di beneficenza non può che essere un disco natalizio, il Natale dove tutti dobbiamo essere più buoni.
Fanculo al cinismo che ci fa vedere solo lo sputtanamento commerciale, il Natale è bellissimo quando sei bambino e non solo per i regali.
A Natale c'è la neve, ci sono le lucine, si sta al caldo mentre fuori fa freddo e si mangiano cose buone con le persone a cui vuoi bene.
Il Natale è commovente e dolce.
E in questo periodo il mondo ha bisogno di sentirsi buono, il mondo ha bisogno di fiducia e di messaggi positivi.
E Bob ci porta nei suoi Natali Passati, ci porta nel suo mondo di infanzia e cerca di farci stare calmi.
Certo, siccome sa che però siamo grandi e, siccome ha anche un certo gusto per la sdrammatizzazione, dentro il disco non ci trovi mica Gesù Bambino.
Ci trovi Betty Page, l'intramontabile gnocca delle gnocche.
Perché tutto è più semplice se ci si ride un po' su e se ci si diverte.
Cristiano sì.
Ma bigotto mai!
E così in questi giorni io me la scorrazzo in bici per Milano con Here Comes Santa Claus nelle orecchie, faccio finta che è Natale e sono felice, anche se sono stressato, anche se c'è Berlusconi, anche se due persone care mi hanno profondamente deluso io sono felice!
Perchè se non hai nemmeno il desiderio di essere felice, come potrai mai essere un rivoluzionario?

Quindi, direte voi, che c'entra tutto questo con Dr. Caligari?
Ah, gia, certo...
Non vi ho detto che il protagonista di Dr. Caligari, Z-Man (o Z-Boy, chi lo sa?) Barzell, è un produttore discografico che con la sua musica è in grado di pilotare l'umore ed i pensieri degli esseri umani?
Ed ora so che in lui ci dovrà essere qualcosa di Bob Dylan.
E con questo un altro tassello va al suo posto.
Un'altra delle mie grandi ossessioni sta trovando il suo canale per completare l'opera, dando un senso alla propria esistenza.

Bene. Ho finito. Grazie per avermi seguito fino a qui.

domenica 11 gennaio 2009

Video Arlecchino

Chi non muore si rivede...

Ecco il video di Arlecchino al Teatro alle Colonne.
È una camera fissa, quindi bruttarello, però io ci voglio tanto bene... (^.^)


martedì 27 maggio 2008

La Furia televisiva


Questa sera (27 maggio) e domani sera (28 maggio) andrà in onda su Raiuno in prima serata il film-tv "don Zeno, l'uomo di Nomadelfia".
Bravo chi avvista Gambacorta.
Pietro

lunedì 12 maggio 2008

Date e orari Teatro alle Colonne

La Compagnia Delle Furie presenta:
ARLECCHINO EDUCATO DALL'AMORE di P. C. de Marivaux
TEATRO ALLE COLONNE - c.so di Porta Ticinese 45, Milano (colonne di San Lorenzo)
dal 14 al 24 maggio h 21:00 - (riposo venerdì 16, lunedì 19 e martedì 20)

"La nobile Fata, promessa sposa del potente Merlino, perde la testa per il rozzo Arlecchino che a sua volta s’innamora di Silvia, una scatenata pastorella. E mentre il giorno delle nozze si fa sempre più vicino Trivellino, servitore della Fata, deve convincere la sua padrona a rimettere la testa a segno prima che gli equilibri del mondo siano distrutti dall’ira di Merlino. Senza tradire il testo originale e facendo i conti con i dovuti riferimenti alla Commedia dell’Arte, la Compagnia Delle Furie riesce ad inventare una dimensione fantastica del tutto originale contaminando elementi immaginari disparati attinti dal fumetto, l’universo Dark ed i film di Tim Burton e Mario Bava."


Per ulteriori informazioni visita le nostre pagine web:
http://lacompagniadellefurie.blogspot.com
www.myspace.com/compagniadellefurie

prenotazioni: 02 58113161 - info@teatroallecolonne.it  - www.teatroallecolonne.it
 

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