domenica 4 settembre 2011

Gennaio 2012






























Sinossi e Note di Regia

Dopo la vittoria sui Goti, Tito Andronico torna trionfatore a Roma con il bottino di guerra e reca con sé tra i prigionieri la regina di quel popolo e i suoi suoi tre figli.
Nel rispetto del sanguinario rituale religioso dell’epoca, dispone che il figlio primogenito di Tamora venga sacrificato pubblicamente.
Lei implora, chiede invano la grazia.
Tito risponde che non è possibile, che il sacrificio è necessario per placare l'anima dei vivi e dei morti.
Da qui si aprirà una spirale di vendette, che consumeranno i figli dei protagonisti in un’orgia di sangue, stupri e banchetti a base di carne umana.


“Con un misto d’umiltà e spavalderia ci immergiamo nella più sanguinosa delle tragedie shakespeariane.
Perché in questa guerra di “vecchi” che si spende esclusivamente sul corpo di “giovani”, abbiamo trovato una dolorosa allegoria dell’ Impero Contemporaneo, che ha bruciato il futuro di almeno due generazioni.
Orchestrando un requiem pieno di rabbia e di rispetto.

Vorremmo che ci seguiste in un viaggio fatto di suoni e parole, e insieme vorremmo ritrovare quella capacità di inorridire e piangere di cui, sempre più spesso, un nemico invisibile e subdolo si serve per strumentalizzarci, trasformando la catarsi in una banale e squallida frequenza televisiva.”


Compagnia Delle Furie

3 commenti:

abeppe ha detto...

dimmi se ti serve ancora la traduzione

Le Furie ha detto...

Urka hai ragione. No, non mi serve. Ho deciso di ignorare ogni altra interpretazione al di fuori della mia.

abeppe ha detto...

bravo, mi sembra una scelta oculata, ma soprattutto modesta