venerdì 8 gennaio 2010

Dossier caligari - LEO ROSSI

LEO si definisce un “investitore”.

Il suo silenzioso impero economico si articola in modo tentacolare e trasversale, in una rete di società organizzate in un sistema di "scatole cinesi" per cui risulta impossibile costruire una mappatura effettiva dei suoi possedimenti.

Secondo alcune teorie i suoi affari si spostano con disinvoltura dal traffico di droga alla produzione di giocattoli.

Appare come un uomo pacifico ed inoffensivo ma sembra abbia commissionato diversi omicidi nel corso della sua carriera, omicidi che Leo avrebbe candidamente definito “questioni di lavoro”.

Sembra non provare emozioni, dice che potrebbe uccidere un bambino con la stessa indifferenza con cui parla del prezzo delle arance.

Secondo diversi testimoni ha una segretaria di nome Lylyth, che si occupa di tutte le questioni “sporche”. Nessuno però sembra averla mai vista o conosciuta, il che ci porta a considerarla come una delle innumerevoli “leggende urbane” circolanti sul conto di Rossi.

Sembra certo invece che, 29 anni fa, Leo abbia letteralmente comprato un bambino.

Questo bambino è Zachary Cully, meglio conosciuto come Zac Boy.

Leo ha cresciuto Zac come fosse suo figlio.

La cosa strana è che Leo afferma di avere 30 anni, cioè all’incirca la stessa età di Zac.

Leo afferma, inoltre, di avere 30 anni da sempre e definisce Zac “la mia famiglia”, l’unica persone a cui non potrebbe mai fare del male.


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